No spoiler.
Anno 2500 + o(20). Sei Isaac Clarke, ingegnere minerario, membro della squadra inviata a riparare il sistema di comunicazione della stazione spaziale USG Ishimura. Non rispondono alle comunicazioni, avviciandovi notate che tutte le luci di bordo sono spente. L'Ishimura sarà lunga qualche chilometro. Ti sei offerto volontario per la missione; mentre la nave si avvicina riguardi ancora una volta il videomessaggio ricevuto da Nicole, la ragazza che conoscesti all'università. Ora è in pericolo.
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È l'inizio di un videogioco solido, ben costruito, inquietante come pochi. Visuale in terza persona decentrata a destra, alla Gears of War. Subito metà equipaggio viene macellato dai necromorfi, orridi alieni che infestano i corpi di ciò che rimane dell'equipaggio dell'Ishimura. Si muovono per i condotti, ti strisciano alle spalle mentre cerchi di riunirti agli altri sopravvissuti.
"Cut off their limbs", trovi scritto sul muro. Taglia i loro arti. Al corpo sono quasi invulnerabili, devi mirare con precisione per smembrarli con la tua lama al plasma. Riadatti gli attrezzi minerari ad armi; i sottili raggi laser dei sistemi di puntamento di aiutano a fare il tuo lavoro da macellaio. L'arsenale è ristretto ma ben congegnato, tra lame rotanti, lanciafiamme e pistole a campi di forza. Le munizioni scarseggiano, la tensione rimane molto alta per tutto il gioco. Per fortuna hai qualche asso nella manica: puoi vendere e comprare munizioni nei negozi della nave e potenziare l'equipaggiamento (bel sistema di "nodi" energetici, fa un po' Final fantasy X). Disponi inoltre di un modulo cinetico che ti permette di lanciare con forza gli oggetti, inclusi gli arti dei nemici. In caso di necessità puoi anche rallentarli con il modulo di stasi, ma l'energia che lo alimenta scarseggia spesso.
L'Hud non esiste. Tutte le informazioni vengono mostrate sul tuo corpo (vita come tacche luminose sulla spina dorsale) o sulle tue armi (un ologramma mostra la quantità di munizioni in caricatore). Lo stesso inventario, una volta richiamato, viene proiettato davanti all'uomo in tempo reale. Tutto ciò aumenta esponenzialmente l'immedesimazione nell'ingegnere.
Forse vi state chiedendo se non sia un po' palloso combattere in corridoi sempre uguali i soliti 3-4 diversi tipi di nemici. Non lo è. Combattimenti a gravità zero, assenza d'ossigeno, pale rotanti, enigmi da risolvere durante i combattimenti, nemici che si rigenerano e la perenne tensione di fondo contribuiscono a tenere viva l'azione.
La trama è buona. Non eccessivamente complessa nè particolarmente originale, è tuttavia ben rappresentata nella sua drammaticità. È un calderone ribollente di fanatismo religioso, alieni alla alien, scienziati che trascendono i limiti posti dall'etica, ecc. Il tutto condito con uno scenario claustrofobico e squisitamente splatter. Tra l'altro, Isaac non parla mai (qualcuno ha detto Freeman?); in compenso uno dei personaggio è doppiato da Dario Argento. Non preoccupatevi se non sapete chi è, non lo sapevo manco io e non l'ho riconosciuto. Grazie wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Argento).
A difficoltà normale sarò morto un paio di volte, per disattenzione o per la tensione. Parecchie volte risolvendo un particolare enigma, ma m'era sfuggito un dettaglio importante. Purtroppo il gioco è stato programmato per utenti console, si capisce dai menù e dalla difficoltà generale. Con un pad è più difficile mirare che con un mouse: i nemici ti danno tutto il tempo di reagire, mirare e farli a pezzi. Ho utilizzato raramente diversi strumenti come il modulo di stasi o quello cinetico, utili a rallentare i nemici. Con un po' d'attenzione e una buona mira (forse dovuta all'utilizzo di un mouse?) le munizioni non scarseggiavano affatto.
Giocatevelo se potete! Mi ha lasciato un'impressione estremamente positiva.
Gli sceneggiatori di Dead Space si sono ispirati ad alcuni film, tra cui: "La Cosa" e "Punto di non ritorno". Il primo l'ho visto stasera, ottimo film. Il secondo non guardatevelo, è una cagata colossale.
